Perché tutti dovrebbero andare a vedere “Il ragazzo dai pantaloni rosa”

di Andrea Stolfa, classe 1^B

Il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” è una nuova uscita nel mondo del cinema italiano: è stato proiettato nelle sale cinematografiche per la prima volta il 7 novembre del 2024. La sua durata è di un’ora e 54 minuti ed è stato girato in Italia, precisamente a Roma, con la regista Margherita Ferri.

Il film è drammatico, incentrato su una storia vera che cerca di sensibilizzare su temi come il bullismo o cyberbullismo, ma soprattutto sulla uguaglianza tra omosessuali e eterosessuali. Sono temi riscontrati molte volte nel quotidiano, ma di cui troppe poche persone ancora oggi riescono a capirne l’importanza.

I principali attori presenti nel film sono: Claudia Pandolfi nel ruolo di Teresa Manes, madre di Andrea; Andrea Arru, che interpreta Christian Todi; Samuele Carrino, che interpreta il protagonista Andrea Spezzacatena; Sara Ciocca nel ruolo di Sara, amica del protagonista; Corrado Fortuna nel ruolo di Tommaso Spezzacatena, padre di Andrea.

Il film inizia con la presentazione della vita da bambino di Andrea Spezzacatena per poi arrivare alla vita da adolescente, quando conosce Christian Todi, che successivamente diventa suo “amico”. Andrea lo aiuta sempre, ma questo aiuto non viene mai ricambiato, anzi, quando si confida con lui viene deriso da Christian e da tutta la sua classe. Andrea poi, al ballo di fine anno, dopo essere entrato nel gruppo di amici di Todi, casca in un tranello che lo porta ad essere deriso da tutta la scuola. Così dopo il suo quindicesimo compleanno prende una decisione estrema…

Il film vuole trasmetterci un significato profondo: quello di non discriminare mai nessuno per i propri gusti che, essendo tali, devono essere personali; oltre a questo significato, vuole dirci che non bisogna mai prendersi gioco di qualcuno perché quello che non si vuole che sia fatto a se stessi non bisogna farlo agli altri.

Il tempo della narrazione corrisponde inizialmente ad un periodo lungo, ma poi il ritmo rallenta andando a descrivere giorno per giorno la vita del protagonista. Il protagonista del film è Andrea Spezzacatena, nato in Italia, che nel tempo della narrazione aveva 13 anni. È un ragazzino vivace, di media statura, di corporatura abbastanza esile e la sua passione è l’atletica. Riceve una proposta di entrare nel coro papale per studiare lì. Andrea è un ragazzo dolce, che non farebbe mai male a nessuno, ma che viene poi istigato a farlo nei confronti di Todi.

“L’antagonista” è Christian Todi, un ragazzo di 14 anni che si trova in classe con Andrea dopo esser stato bocciato l’anno precedente; essendo più grande è maggiormente sviluppato fisicamente rispetto ad Andrea ed è uno dei ragazzi più affascinanti della scuola. È molto sicuro di sé e non è molto interessato allo studio, ma ci tiene solo per non finire in accademia militare, come vorrebbe del padre. Nei confronti di Andrea è un antagonista perché si prende molto spesso gioco di lui.

Il narratore è interno e si tratta del protagonista che rivede se stesso 15 anni prima, eccetto per gli ultimi minuti del film, quando il ruolo del narratore passa dal figlio alla madre. Il montaggio ha un ritmo alternato in quanto esso prima velocizza la narrazione per poi rallentarla. La colonna sonora è composta dal brano di Arisa: “Canta Ancora” e le riprese sono soprattutto al chiuso, all’interno della scuola o della casa.

Personalmente consiglierei il film perché tratta temi che comunque ad oggi, anche essendo molto conosciuti, si tende a trascurare. Mi è piaciuto inoltre per la sceneggiatura e per la sua scorrevolezza. Le scene che mi hanno colpito di più sono state quelle che trasmettevano maggiore suspence come ad esempio l’arrivo al ballo di fine anno o la rissa tra Todi e il protagonista. Mi è piaciuto il personaggio della madre perché ha cercato di assecondare in tutti i modi il figlio, pensando di renderlo felice; un personaggio che non mi è piaciuto particolarmente invece è Andrea perché, anche essendo un ragazzo intelligente, casca troppo volte nelle trappole del suo finto amico Christian credendo di potersi fidare. Concordo con il messaggio del film e consiglio di andarlo a vedere perché è uno strumento potente con cui  riuscire a sensibilizzare l’opinione di più persone a questi problemi ormai  troppo ricorrenti al giorno d’oggi.

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