di Lucia Antonino di 4D
Ho visto oggi un bambino
Aveva il sorriso sul volto
Le mani giunte
Meravigliato rimaneva in ascolto
Accanto a lui una bambina dai capelli intrecciati
Aveva gli occhi pieni d’amore
Dal basso guarda la mamma
Sul suo viso l’espressione di chi non conosce il dolore
Loro e tanti altri rimango ad osservare
La bambina incolla il suo sguardo al mio
Mi regala un sorriso che profuma di primavera
E mi abbandono alla felicità anche io
Il tempo si ferma senza preavviso
Non esistono tormenti, mostri o dolore
La purezza dei bambini rischiara la stanza
Intravedo ancora un po’ di colore
Dopo istanti infiniti l’orologio inizia a ticchettare
La vita riprende il suo corso
Riafferro al più presto il mio libro
Senza sfogliarlo ne osservo il dorso
“L’uomo della guerra”* vi leggo
Mentre una fitta divampa nel mio stomaco
Una sensazione agghiacciante
Con gli occhi cerco di mettere a fuoco
L’uomo ha fatto la sua scelta
Una vita in guerra o una guerra per la vita?
Pur cambiando strada rimangono i solchi delle impronte
Per l’anima bianca che le seguirà non c’è via d’uscita
Il tempo continua a scorrere
Ripetiamo “Historia magistra vitae”
A queste parole non crediamo più
Ma ci attraggono come calamite
Accendo la TV e vedo il mio mondo cadere a pezzi
Le Terra che l’uomo tanto ha amato
L’uomo stesso getta in pasto alla distruzione:
Di sangue le sue terre e le sue sponde ha bagnato
Ascolto i discorsi degli uomini
Non comprendo ciò che dicono
Parlano la lingua della guerra
Mi tappo le orecchie mentre loro agiscono
Ho visto oggi un bambino
In ospedale prega per la vita alzando gli occhi al cielo
Nella sua stanzetta decorata da brillanti stelle
Un’esplosione forte come il big bang oscura i suoi occhi con un velo
Ho visto oggi un bambino
scriveva le sue ultime parole
Sua madre non lo rivedrà
È pronto all’attacco anche se non vuole
Ad est una donna aspetta un figlio
Vorrebbe donargli un mondo magico in cui vivere
Ma da sola non può permetterselo,
col grembo ancora gonfio morirà sotto un cumulo di cenere
Il tormento della guerra dilania il mio cuore
Ho 18 anni e davanti a tale sofferenza mi sento impotente
Non riesco a guardare, vorrei scappare
Mi abbandono alla mia mente
La ragazza abbraccia i bambini sorridenti
Questo ormai è il mio ricordo più caro
Un cuore disegnato sul palmo della mano
Sostituisce le ombre della polvere da sparo.
*V. Alfieri Fontana, A. Sanfrancesco, Ero l’uomo della guerra. La mia vita da fabbricante di armi a sminatore, Laterza, Roma-Bari 2023.