di Iris Tamborero, 3^A
Se ti piace la compagnia di pochi privilegiati e non provi un odio insaziabile verso qualunque essere umano, ma dal momento in cui ti trovi in una folla cominci a odiare ogni cellula umana presente intorno a te, allora sei come me e questo articolo ti è rivolto.
Io mi definisco “parzialmente misantropa”, o al massimo, “misantropa in folla”. Lo so perché quando ci sono più di dieci persone intorno a me comincio a provare disagio, a diventare paranoica e diffidente, mi metto sulla difensiva e mi chiudo a riccio, cercando di scappare dalla situazione.
È praticamente sistematico quando mi ritrovo in strade affollate o luoghi chiusi, specie nei corridoi della scuola durante l’intervallo: quelli sono un supplizio, sono sormontata da troppi sguardi, voci, persone più alte che mi nascondono la vista, che mi imprigionano in una specie di massa calda e nauseabonda che mi impedisce di camminare e raggiungere in santa pace la mia classe.
E so di non essere l’unica a provare questo fastidio, quindi qui voglio mettere in chiaro ciò che non sopporto, sperando che le mie contorte congetture divertiranno o almeno saranno vagamente gradite a qualcun altro come me o a qualcuno che potrà ridere dei terribili problemi esistenziali che affliggono gli adolescenti di oggi.
Quindi, per dilettare i malcapitati lettori di questo articolo vi elencherò qui le tre, secondo me, principali problematiche degli ammassi di gente.
1. Odio che in una folla nessuno si preoccupi di rispettare il mio spazio personale urtandomi di continuo e ignorando la mia esistenza: la folla è un posto odioso, soprattutto quando non ha un obiettivo, quando è solo un ammasso informe e ingiustificato che si pone tra me e la mia meta.
2. Odio non poter analizzare ciascuno, è una specie di istinto che mi spinge a cercare se tra la gente non c’è un individuo che rappresenti un pericolo o qualcosa da evitare, come una persona insopportabile, qualcuno in cattiva salute che metterebbe a rischio la mia o come un tossico che potrebbe farmi svenire alitandomi in faccia o semplicemente un pazzo assassino, chi può sapere quali loschi individui si nascondono in una folla?
3. Odio il caldo che si viene a creare quando tutti noi, membri di una folla, ci agitiamo come fossimo api in un alveare, secondo me questa è una delle cause dello scioglimento dei ghiacciai. Semplicemente, non sopporto questo ambiente in inverno, figuriamoci in estate, quando, oltre alla combinazione di calore umido e soffocante, fluttua anche un odore tipico della folla, molto particolare ed eccessivamente fetido (dovuto al grondante sudore della gente che continua spudoratamente a strofinarsi su di me).
Ovviamente questo testo non è diretto verso qualcuno in particolare, ma… chi è misantropo lo è fino in fondo e oggi sono in vena di essere odiosa, quindi per quelli che non mi capiscono o che credono che la misantropia sia un’invenzione, andatelo pure a dire a Platone, Aristotele o Jonathan Swift!