di Arianna Caputi, 3^E
“Who wants a stylus? You have to get ‘em, put ‘em away. You lose them. Yuck!” S.Jobs
Quando Steve Jobs presentò al mondo il primo iPhone il 9 gennaio 2007 fu reso molto chiaro a tutti il suo pensiero sui pennini dei cellulari. L’Apple pencil, introdotta nel 2015 e allora compatibile solo col modello più costoso di iPad, lasciò diversi appassionati un po’ perplessi: come può la stessa azienda che è sempre stata contro i pennini su schermi touch capacitivi presentarli ora come una novità e un vantaggio?
Per comprendere questa decisione è importante ricordare che la definizione di pennino nel 2007 era molto diversa da quella di oggi e del 2015: sedici anni fa il pennino era uno strumento necessario per il funzionamento di uno smartphone touch siccome c’era bisogno di una precisione per schiacciare le icone e navigare il sistema operativo che il dito della mano semplicemente non poteva avere sugli schermi touch resistivi. Oggi, come nel 2015, l’Apple pencil viene usata soprattutto per disegnare e prendere appunti; quindi scopi molto diversi fra loro.
La Apple, però, non è stata la prima azienda ad aver pensato che il pennino possa essere non più qualcosa di legato al passato, ma al contrario utile alle esigenze odierne: il Galaxy Note della Samsung presentato e commercializzato nel 2011 fu il primo smartphone ad avere integrato un pennino come lo intendiamo oggi. Era molto più grande rispetto agli altri cellulari in vendita allora: i suoi 5.3 pollici di diagonale sembravano enormi in confronto ai 3.5 dell’iPhone 4s o ai 4.3 del Galaxy S2. Questa dimensione maggiore venne scelta per avere un’area più grande dove poter scrivere con il pennino, come un vero e proprio taccuino digitale. Alla sua uscita il mondo tecnologico si spaccò a metà: c’era chi lo riteneva troppo grande, ingombrante e il pennino solo una mossa di marketing; ma anche chi adorava questa idea e la supportava a pieno. Nascono così gli artisti digitali e prendere appunti e firmare documenti diventa più facile che mai.
Tra i supporter c’erano anche molti fan della mela, che ormai da diverso tempo desideravano un iPhone più grande e, perché no, anche con un pennino proprio come il Galaxy Note: Apple ci tiene molto alle varie funzionalità della Apple pencil; da diversi anni tutti gli iPad la supportano, è stata completamente rivisitata e aggiornata sia lato hardware nel 2018 che software attraverso iPad OS e ogni anno vengono aggiunte nuove chicche e particolarità. Tutto ciò però solamente su iPad, su iPhone invece? Nulla.
Apple ha ben chiaro che i suoi utenti aspettano da anni un iPhone simil-Note, infatti per diverse volte si sono sentiti rumor di un’imminente commercializzazione di un iPhone con supporto all’Apple pencil (soprattutto nel 2019, ma anche nel 2018 e 2022) che però non è mai realmente avvenuta. Una logica conclusione potrebbe essere usare l’Apple pencil dell’iPad su iPhone, ma questo ad oggi non si può fare siccome i due display sono costruiti in maniera diversa all’interno e, anche se si potesse fare, non sarebbe molto comodo siccome è molto più grande del telefono stesso.
Per concludere: esisterà mai un iPhone-Note? Si può affermare quasi con certezza di no: Apple tende a mantenere alcune funzioni esclusive di alcuni prodotti, come i Macbook che non saranno mai touch e l’Apple pencil progettata solo per iPad. Se si vuole proprio usare un pennino su iPhone ne esistono tantissimi di terze parti, ma non sarà mai come averlo integrato e made in Apple.